Socio di una s.n.c cessata stralcia € 2 milioni di debiti con Sentenza legge 3/2012 del 30.1.20. Liquidazione del Patrimonio.

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LA STORIA DEL SOVRAINDEBITAMENTO

La storia di Omar (nome di fantasia) è la storia di un operaio specializzato che a causa del fallimento dell’azienda dove lavorava e della causa di divorzio si è trovato in una situazione di sovraindebitamento.

LA STORIA DEL SOVRAINDEBITAMENTO

La storia di Angelo (nome di fantasia) è la storia di un imprenditore artigiano – ex socio di una s.n.c. – che a causa della crisi è stato costretto a cessare la propria attività e si è trovato in una situazione di sovraindebitamento con l’Agenzia delle Entrate e le banche.

Nel 1985 Angelo costituiva insieme al fratello una s.n.c. per svolgere l’attività artigiana di fabbricazione di serrature, cerniere, ferramenta e simili. A seguito della profonda crisi di mercato e dell’impossibilità di riconvertire l’attività, la società veniva posta in liquidazione volontaria e cancellata dal Registro delle Imprese.

La realizzazione dell’attivo non risultava sufficiente a coprire i debiti accumulati – soprattutto con l’Agenzia delle Entrate. Angelo, trovandosi in una grave situazione di sovraindebitamento, decideva di rivolgersi all’Organismo di Composizione della Crisi di Brescia di Protezione Sociale Italiana per risolvere la propria situazione grazie alla legge 3/2012 www.occbrescia.com

PROPOSTA DI STRALCIO DEL DEBITO CON BANCHE E AGENZIA DELLE ENTRATE

Omar ha offerto per risolvere la propria situazione di sovraindebitamento pari ad euro 1.980.000,00 – nel procedimento di composizione della crisi ex legge 3/2012 NRG 10/2020 – il ricavato della vendita all’asta di alcuni immobili di proprietà per un valore di euro 160.000,00.

LA SENTENZA DI SOVRAINDEBITAMENTO LEGGE 3/2012

Con sentenza del 30.1.2020, il Tribunale di Brescia – giudice dott. Alessandro Pernigotto – ha aperto la liquidazione del patrimonio di un ex socio di S.n.c. avente una esposizione debitoria con Banche e Agenzia delle Entrate di quasi 2 milioni di euro.

La sentenza consente alla debitore di risolvere il debito complessivo offrendo ai creditori il ricavato della vendita all’asta di alcuni immobile di proprietà per un presunto valore di realizzo di euro 166.000.

Il debitore otterrà il beneficio dell’esdebitazione decorsi 4 anni dal decreto di apertura della liquidazione del patrimonio con separato provvedimento del Giudice.

Il gestore della crisi di Protezione Sociale Italiana che ha gestito il caso è il dott. Giorgio Topa

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